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Giovanni Diodati Bible (1649)
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Proverbi 6
6 / 31
1
FIGLIUOL mio, se tu hai fatta sicurtà al tuo prossimo, Se tu hai toccata la mano allo strano,
2
Tu sei allacciato con le parole della tua bocca, Tu sei preso con le parole della tua bocca.
3
Ora fa’ questo, figliuol mio, e riscuotiti; Poichè tu sei caduto in man del tuo prossimo, Va’, gittati a’ piedi de’ tuoi amici, e sollecitali.
4
Non lasciar dormire gli occhi tuoi, Nè sonnecchiar le tue palpebre.
5
Riscuotiti, come un cavriuolo di mano del cacciatore, E come un uccello di mano dell’uccellatore.
6
Va’, pigro, alla formica; Riguarda le sue vie, e diventa savio;
7
Conciossiachè ella non abbia nè capitano, Nè magistrato, nè signore;
8
E pure ella apparecchia nella state il suo cibo, E raduna nella ricolta il suo mangiare.
9
Infino a quando, o pigro, giacerai? Quando ti desterai dal tuo sonno?
10
Dormendo un poco, sonnecchiando un poco, Piegando un poco le braccia per riposare;
11
La tua povertà verrà come un viandante, E la tua necessità come uno scudiere.
12
L’uomo scellerato, l’uomo da nulla, Procede con perversità di bocca.
13
Egli ammicca con gli occhi, parla co’ piedi, Accenna con le dita;
14
Egli ha delle perversità nel suo cuore, Egli macchina del male in ogni tempo; Egli commette contese.
15
Perciò in un momento verrà la sua ruina; Egli di subito sarà fiaccato, senza rimedio.
16
Il Signore odia queste sei cose; Anzi queste sette son cosa abbominevole all’anima sua;
17
Gli occhi altieri, la lingua bugiarda, E la mani che spandono il sangue innocente,
18
Il cuore che divisa pensieri d’iniquità, I piedi che si affrettano per correre al male,
19
Il falso testimonio che sbocca menzogne, E colui che commette contese tra fratelli.
20
FIGLIUOL mio, guarda il comandamento di tuo padre, E non lasciar l’insegnamento di tua madre;
21
Tienli del continuo legati in sul tuo cuore, Ed avvinti in su la tua gola.
22
Quando tu camminerai, quello ti guiderà; Quando tu giacerai, farà la guardia intorno a te; E quando tu ti risveglierai, ragionerà teco;
23
Perciocchè il comandamento è una lampana, E l’insegnamento è una luce, E le correzioni di disciplina son la via della vita;
24
Per guardarti dalla femmina malvagia, Dalle lusinghe della lingua della straniera.
25
Non invaghirti nel tuo cuore della sua bellezza; E non prendati ella con le sue palpebre.
26
Perciocchè per una donna meretrice si viene fino ad un pezzo di pane; E la donna vaga d’uomini va a caccia dietro alle anime preziose.
27
Alcuno prenderà egli del fuoco in seno, Senza che i suoi vestimenti ne sieno arsi?
28
Alcuno camminerà egli sopra le brace, Senza bruciarsi i piedi?
29
Così avviene a chi entra dalla moglie del suo prossimo; Chiunque la tocca non sarà innocente.
30
Ei non si scusa il ladro, quando egli ruba Per saziarsi, avendo fame;
31
Anzi, se è colto, restituisce il furto a sette doppi, Egli dà tutta la sostanza di casa sua.
32
Chi commette adulterio con una donna è scemo di senno; Chi vuol perder l’anima sua faccia tal cosa.
33
Egli troverà ferite ed ignominia; E il suo vituperio non sarà giammai cancellato.
34
Perciocchè la gelosia è un furor dell’uomo; Ed egli non risparmierà nel giorno della vendetta.
35
Egli non avrà riguardo ad alcun riscatto; Ed avvegnachè tu moltiplichi i presenti, non però li accetterà.
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